mercredi 31 décembre 2008

Amore Re

Se, anche quest’anno
che un rosso scarlatto di luce,
un viola appena intriso di verde,
un rondone a mazzi di cabriate tra insetti volanti,
- e le mie spiaggie carezzate di onde
da inverno, le tue, irruente di tocchi così lievi -
se quest’anno che viene,
obbediente nel ciclo delle stagioni
agli inarcati “pianissimo”
dei tuoi invisibili voli di danza,
se questo tempo di memorie a caos
per occhi di fanciulla scuri di gioie,
occhi di cerbiatta umidi di tremori,
occhi di alce duri di prudenze,
se anche quest’anno
che s’asciugheranno sguardi d’odio
perfino nella tua terra santa di sangue e martìri,
e già si sentono tempi di ritmi cherubini
in avvicinamento da tutti i Natali giunti dal tuo
a fare insieme di tutti questi Natali tuoi,
viventi in te, Amore Re, così lontano da noi
e così intimo dentro a noi, una ad uno.

RI

lundi 29 décembre 2008

Caterina Camporesi è nata a Sogliano al Rubicone (FC) nel 1944 e vive tra Rimini, la Garfagnana e Roma. Svolge l’attività di psicoterapeuta. Già condirettrice de «La Rocca poesia» e redattrice de «Le Voci della Luna», è socia di Sinopia (www.sinopiaonlus.org) e collabora con riviste cartacee e on-line come «Fili d’aquilone».Ha pubblicato: Poesie di una psicologa, Sulla porta del tempo, Agli strali del silenzio e Duende (Marsilio, Collana elleffe, Venezia, 2003). È presente con “La sorte risanata” nell’antologia La coda della Galassia (Fara, 2005) e altre sue poesie sono state inserite ne La linea del Sillaro (Campanotto, 2006).

Nel 2008 esce il suo libro Solchi e Nodi edito da Fara Editore.
Solchi e Nodi è un libro che rappresenta la maturità di Caterina Camporesi, quella maturità in un percorso emotivo e lavorativo che da anni la vede in primo piano. Quando leggo un libro di poesia tendo sempre a cercare di capire chi ho di fronte, documentandomi sulla persona e sul suo modo di fare poesia. Per questo credo che il titolo abbia un significato che imprime a tutto il progetto una forte dimostrazione dell’intensità e dell’empatia di questo libro. Letto il titolo, mi sono chiesto più volte cosa volesse trasmettere Caterina, e poi una piccola folgorazione mi ha colpito … I nodi … i nodi definiscono ciò che blocca, che limita, che impedisce l’elasticità mentale e comportamentale dell’uomo. Mentre i solchi? I solchi sono le tracce che hanno sciolto questi nodi, dando spazio alle parole dei versi di Caterina, che dopo un’attenta riflessione interna sfoggia poesia ermetica, ma realista, minimalista, ma al tempo stesso completa. La frase iniziale del libro “luoghi e tempi nutrono / aprono varchi al nostro divenire” è un segno di come Caterina ha fatto tesoro del tempo e del suo vissuto, nelle vicende più disparate, nelle più tristi o nelle più felici. Assimilandoli, elaborandoli, ma soprattutto capendone l’importanza, possiamo crescere e sciogliere quei nodi che piano si stringono nel momento in cui ci lasciamo andare. I versi di Caterina sono privi di punteggiatura, ma non per questo esuli da pause e stacchi importanti: nonostante la lunghezza dei versi, il ritmo arriva compulsivo e veloce, generando quell’agitazione del momento. Il compito dell’autrice, raro nel resistere in un libro di poesia, è quello di indirizzare il lettore verso una via, o un solco, e lasciare che intraprenda il significato che più ritiene opportuno, proprio per questo Caterina sceglie volutamente di non dare titoli ai propri scritti, per non traviare il lettore nel suo cammino. Sono tutte piccole gemme che non necessitano una lettura continua pagina per pagina, ma anche dislocata senza comunque perdere il significato finale del libro. Solchi e Nodi, un libro di poesia che fa della psicoterapia un modo per emozionare e suggestionare il lettore. Caterina mette tra le nostre mani un piccolo pezzo di creta, che verrà plasmato con le nostre membra, con il nostro cuore e diverrà quello che vorremmo vedere. Caterina è un’autrice che non si limita nei pensieri e nelle emozioni, le mette lì in vista, a disposizione: al lettore quindi il duro compito di guardarsi dentro. I complimenti da un uomo che fa della poesia un saggio sul proprio passato, scavando e scovando in ogni verso un dolore che a volte sembra assopito, ma sempre costante, una diversa rappresentazione ma che in un qualche modo ci accomuna, almeno nell’intento...

mardi 16 décembre 2008

"Echi del Mondo"

Milano – I poeti Calogero Di Giuseppe e Franco Santamaria al Gran Caffè Foro BuonaparteVenerdì 19 dicembre 2008, alle ore 17.00, a Milano, presso il Gran Caffè al Foro Buonaparte 67 (di fronte al Teatro delle Erbe – MM linea 1 Cairoli), l'Associazione "Echi del Mondo" di Argene Madeddu presenta i poeti Calogero Di Giuseppe e Franco Santamaria che leggeranno i loro testi e scambieranno gli auguri di Buone Feste con i convenuti. Conduce Argene Madeddu.Info: Calogero Di Giuseppe <calogero.digiuseppe@fastwebnet.it>

Carla De Angelis


Carla De AngelisDiversità apparenti. Un’esperienza, una prospettivaa cura di Stefano Martello
con Prefazione di Stefano Martello
€ 10,00 pp. 78 (Sia cosa che)ISBN 88-95139-09-7
Premio speciale Testimonianza “Achille Siciliano” del concorso Kriterion 2007

Questo è un mondo dove sembra che un giorno sia la copia del precedente, ma non è così; è un mondo che ricorda Alice nel paese delle meraviglie o I viaggi di Gulliver, va guardato con indulgenza e pazienza camminando con le mani in terra e i piedi in alto come fanno i saltimbanchi; le famiglie coinvolte, da sole, non possono farcela, le istituzioni dovrebbero essere più presenti.

Carla De Angelis è nata a Roma, città dove vive e lavora, nel 1944. Nel 1962 ha conosciuto il poeta Luigi Bartolinie pubblicato i primi versi nella rivista internazionale «Pensiero ed Arte». Nel 1965 ha vinto un diploma partecipando al Gran Premio Internazionale di Poesia“Vega” e collaborato all’antologia dedicata a Dante Alighieri nel VII centenario della nascita. Ha partecipato ad attività artistiche nel sociale. È stata pubblicata da Aletti Editore in tre antologie poetiche degli anni 2005e 2006. Con Fara ha recentemente pubblicato la raccolta di poesie Salutami il mare.Stefano Martello (Roma, 1974), giornalista, ha conseguito il Master in Comunicazione Pubblica e Politica. Scrive recensioni, critiche e saggi per prestigiose testate nazionali su carta e nel web. Ha pubblicato a quattro mani con Gennaro Pesante, Santi, poeti e comunicatori.

vendredi 12 décembre 2008

P.G. Kien Il segreto del poeta


P.G. KienIl segreto del poeta
€ 14,00 pp. 262 (Sia cosa che)ISBN 978-88-95139-54-8
«Un manoscritto ritrovato nell’archivio della Cattedrale di Poitiers si rivela un documento unico nel suo genere: la narrazione in prima persona delle esperienze giovanili di un poeta del secolo XII, forse identificabile nel grande Chrétien de Troyes. Créstien, così si firma l’autore, lascia la città natale per un viaggio avventuroso alla ricerca dei cantori tradizionali custodi degli antichi carmi dedicati a Tristano e Artù. Il suo viaggio, un’iniziazione alla vita, alla poesia e all’amore, lo porterà prima in Bretagna, poi alla corte d’Inghilterra e infine in Cornovaglia, al cuore delle lontane e misteriose vicende di Tristano e Isotta. Quello dei due innamorati non è l’unico mistero con il quale Créstien dovrà confrontarsi. Il suo cammino incrocia, infatti quello di inquietanti personaggi che ordiscono trame oscuramente intrecciate con i personaggi delle leggende cantate dai bardi. I misteriosi bassorilievi di alcune chiese sembrano narrare episodi di una medesima storia che coinvolge Artù, Tristano e Giuseppe di Arimatea. Tutti i fili si riannoderanno in faccia all’oceano, nella rocca di Tintagel, ma un retrogusto amaro accompagnerà Créstien per tutta la vita.» (P.G. Kien)
P.G. Kien (Paolo Galloni) ci conduce in un medioevo in cui il rigore della ricostruzione storica (i personaggi principali sono realmente esistiti e molti fatti realmente accaduti) conduce senza soluzione di continuità alle radici dell’immaginario.P.G. Kien è l’identità apocrifa di un progetto di scrittura basato su pochi, semplici punti fermi. Lo stile appartiene più alle storie che a chi le racconta; la bellezza del narrare sta nell’esplorare generi e stili di multiforme variabilità atmosferica; i supporti che materializzano la storia appartengono più a chi legge che a chi racconta; le storie, è noto, appartengono a tutti,sono un patrimonio dell’umanità; la creatività è una forma di redenzione dalla mediocrità, per il singolo e per le comunità di cui fa parte.I lavori di P.G. Kien sono, o saranno, per scelta consapevole, disponibili sia in formato digitale sia in un non ordinario formato materiale in edizione limitata. Visita il sito http://www.pgkien.net/ per conoscere i progetti di P.G. Kien e il loro stato di avanzamento. Con Fara Paolo Galloni ha pubblicato Le affinità casuali (2004), Il cuore della colomba (2002) e Donal d'Irlanda (2000).