Il libro è anche strumento per entrare in contatto con l’altro, quindi tramite la poesia, il racconto, la persona si rivela perché in mezzo c’è un pezzo di carta, che si attraversa senza rendersene conto, per capire la personalità dell’altro. Amare i libri insieme, in "seme", dando vita a nuove idee, fare nascere dalla parola detta un nuovo concetto, un contatto, un'idea. Il libro e' un atto d'amore!
vendredi 6 mars 2009
Le printemps des chiens errants
Le printemps des chiens errants Patrick Lowie - Editions Biliki"Qui a tiré sur Rogerio Veloso à la gare de Liège un matin d’hiver un peu avant 8h58 ?"Abdel Oud Ers, Alice Lowilkain, Luca Peggio, Giuseppe Martini, Danielle Stoily, Hannibal Lecteur, Le conte Jean du Marais De la Braise, le Général Bruno, Daoud El Gian, La Joconde, la Duchesse Isabelle de Villehardouin, Amalia Negritoni,... sont les personnages fantasmagoriques du dernier cauchemar d’un éditeur belgo-brésilien.» COMMUNIQUE DE PRESSE [PDF]» Vendredi 6 mars 2009 à 17H00 - Rencontre avec l'auteur au : Centre Communautaire Maritime (Rue Vandenboogaerde, 91 - 1080 Bruxelles)Débat : "L'édition, un métier de chien ?" suivi d'une rencontre avec Rita El Khait.Dans le cadre du OFF DU LIVRE DE BRUXELLES.Le printemps des chiens errants, roman104 pages - 12 EUREn vente sur Rezolibre.comet au Biliki Store94 - 96 Boulevard AnspachB-1000 - BruxellesEn vente également au OFF DU LIVRE DE BRUXELLESDu 4 au 8 mars 2009www.le-off.be
dimanche 1 mars 2009
Massimo Ferrando
LA ROSA
I
In quel tempo
noi sentivamo una musica strana,
più simile al crocchio del ghiaccio invernale
che non al violino, o all'arpa, o al corno.
Ascoltavo
come un bimbo ascolta la sua fiaba.
Lei raccontava di sé, della sua storia,
di come si perdette in quella terra
che non ha confini nel mondo dei vivi.
La nostra sofferenza è come l'alabastro:
fredda quando umilia, mi diceva,
ma calda
quando avvolge e ci incoraggia
ad anelare a una pace più piena.
Non temere, rispondevo. Poveramente
ci accingiamo a dileguare
ma questa vita non è certo come un soffio
che ci estingue.
II
Ascolta.
Era per me gioia grande
la tua rosa.
Gocciolava a primavera.
Ma tu dicesti: amore, noi sbagliamo.
Ed io: gli sbagli non esistono,
esistono solo cose
che decidiamo di non fare e cose
che facciamo.
Poi presi la rosa, la chiamai poesia
e la cantai per l'universo.
I
In quel tempo
noi sentivamo una musica strana,
più simile al crocchio del ghiaccio invernale
che non al violino, o all'arpa, o al corno.
Ascoltavo
come un bimbo ascolta la sua fiaba.
Lei raccontava di sé, della sua storia,
di come si perdette in quella terra
che non ha confini nel mondo dei vivi.
La nostra sofferenza è come l'alabastro:
fredda quando umilia, mi diceva,
ma calda
quando avvolge e ci incoraggia
ad anelare a una pace più piena.
Non temere, rispondevo. Poveramente
ci accingiamo a dileguare
ma questa vita non è certo come un soffio
che ci estingue.
II
Ascolta.
Era per me gioia grande
la tua rosa.
Gocciolava a primavera.
Ma tu dicesti: amore, noi sbagliamo.
Ed io: gli sbagli non esistono,
esistono solo cose
che decidiamo di non fare e cose
che facciamo.
Poi presi la rosa, la chiamai poesia
e la cantai per l'universo.
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