mercredi 18 novembre 2009

anna maria farabbi


in occasione dell'intervista ad Anna Maria Farabbi, "la tela sonora" segnala una bellissima e centrata recensione di Rita Pacilio, sul libro "solo dieci pani" che verrà presentato in radio il 20 novembre 2009. le parole di rita ritrascritte nel sito di Lieto Colle, la casa editrice che ha editato il libro, vengono riportate qui di seguito, nella speranza che il lettore e l'ascoltatore della nostra trasmissione radiofonica, possa appassionarsi a questa scrittrice che cosi tanto ha fatto per noi a Bruxelles, a Radio Alma, in tutta semplicità, nascosta fra le quinte, ma sempre presente e profondamente legata a noi della radio.


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R. Pacilio su Farabbi
23 ottobre 2009

‘Cara mamma ho imparato a mangiare la neve...' Anna Maria Farabbi conclude così il suo elaborato poetico ‘Solo dieci pani'; con un calco, un'impronta, un'espressione visiva che ipnotizza, una dichiarazione, un testamento in prosa/poesia capiente di tutto il suo macinato e catalizzato essere umano di non comune sensibilità.
Il Poeta rielabora la memoria e l'attesa disponendosi all'apertura del giorno che viene denudando lo spirito dalle potenziali ambizioni o dai pericoli del tempo. E si presenta al lettore come ‘la bambina addormenta la montagna sua nonna' perché il tempo è fatto di creature che danno voce ad una cosmogonia polifonica, universale, aperta e senza centro: ‘respiro il volo e torno interiormente a volarlo/ così respiro anche la madre del nido/ e del volo'.
La poesia della Farabbi è rivoluzionaria, come quella di Mario Luzi: è una voce soggettiva in un plurimo sussurrare umano. L'Autore non ci propone la sua personale prospettiva ma lascia che siano gli interlocutori a tornare con i propri canti, a rimanere, a possedere, a spasimare, ad andare: ‘continuiamo a tremare/ mantenendo a stento l'equilibrio'
Il percorso è terreno e spirituale ad un tempo. Trasuda di ardore come il verso di Czeslow Milosz, riflettendosi in un magico specchio: l'attesa dell'intelligenza viva garantisce il senso e la salvezza di un possibile rigenerare la sacralità della vita.
Così il congedo è amore e vita e dà un senso dolce alle ombre presenti nella nostra anima comprendendole e, come Montale, accettandole fino a ritrovarle nella storia del mondo.
Lo sguardo è misericordioso e si spinge fino allo scioglimento possibile delle stagioni temporali dei ‘dieci pani': premesse trasparenti di una memoria quasi perfetta e ricomposta che sa decifrare il senso dell'ultimo segreto.

La poesia, il sacro, il sublime

Incontro poetico a cura di Adele Desideri e Alessandro Ramberti
dalle ore 9.30 alle ore 17.00 con pausa pranzo condiviso
presso l’Oratorio del Corpus Domini

(di fronte al numero civico 12 di via Piermarini; mezzi 61-1-29/30 oppure dalla stazione della metro Cadorna prendere il tram numero 1 e scendere davanti alla Basilica del Corpus Domini in via Pagano)

Adele Desideri «Sacro e sublime: i canoni “traditi”»

Adele Desideri – poeta, saggista e critica letteraria, studiosa di fenomenologia delle religioni – vive e lavora a Milano. Ha pubblicato due libri di poesie: Salomè (Il Filo, 2003) con nota critica di Vito Riviello e Non tocco gli ippogrifi (Campanotto, 2006), con postfazione di Ottavio Rossani; e le plaquettes Aforismi (Pulcinoelefante, 2005); Hommage à Piero Manzoni (Pulcinoelefante, 2005); La terra delle croci, con sette opere di Angela Bucco (La collana dei numeri, n. 184, Signum Edizioni d’Arte, 2008); Cementi surreali (Isaia 53,2), immagine di copertina: E. Barber, Balcone fiorito 1950 ca. (Copertine di M.me Webb, giugno 2009). È inserita in varie antologie, tra cui Milano in versi, una città e i suoi poeti, a c. di A. Gaccione (Viennepierre, 2006); Il silenzio della poesia e Lo spirito della poesia, a c. di Alessandro Ramberti (Fara, 2008); Le avventure della Bellezza (1988-2008), a c. di Tomaso Kemeny (Arcipelago Edizioni, 2009). È stata finalista al Festival di Poesia San Pellegrino Terme, 2006, più volte menzionata al Premio Lorenzo Montano e vincitrice del premio Giuseppe Longhi, Romano di Lombardia, 2007. La poesia Inganno (da Non tocco gli ippogrifi) è citata nella tesi di laurea di Carla di Quinzio, Dopo il figlicidio come dare spazio alla speranza, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Milano, 2006. È stata tradotta in inglese, francese, spagnolo e arabo. Scrive per diversi siti e riviste culturali. Sue poesie o note critiche sulle sue liriche sono apparse su Corriere della Sera, poesia.corriere.it (blog di poesia a cura di Ottavio Rossani), l’Unità, Il Giorno, La Nazione, CalabriaOra, Poesia, La Mosca di Milano, La Clessidra, Leggere donna. Collabora con il Quotidiano della Calabria e con Il Tempo, rubrica “L’Orlando curioso”, a cura di Davide Rondoni.

jeudi 12 novembre 2009

Rassegna della Microeditoria

Settima edizione - Chiari (Bs)
Domenica 15 Novembre ore 14.00
Sala dello zodiaco

faraeditore
presenta

Incontro con gli autori

Dome Bulfaro, Tito Truglia e Luca Ariano (antologizzati in Pro/Testo); Riccardo Burgazzi e Francesco Troccoli (vincitori del concorso Pubblica con noi 2009 e inseriti in Legenda); Andrea Garbin (Lattice); Stefania Crozzoletti (Prima vita); Francesco Gaggi (Publiners); Alberto Mori (Fashion).


Reading e dibattito con il pubblico


http://www.rassegnamicroeditoria.it/rme/index.php/programma.html

Edizioni Fara sas di Alessandro Ramberti & C.
http://www.faraeditore.it
tel. 0541.22596 fax 0541.709327
Sede operativa: Via Dario Campana, 6247900 Rimini (RN) http://www.facebook.com/alessandro.ramberti