Yeudah
“Son forse io, Signore?”
(Non ho ferite dalle tue parole)
(non ho tagli dai tuoi sorrisi)
(non ho sete dal tuo fianco)
- e questo mio tacerti -
il tuo sguardo calmo
il tuo sguardo triste
il tuo sguardo dolore
il tuo sguardo sapienza
il tuo sguardo dolcezza
il tuo sguardo pietà
il tuo bruciarmi d’amore
- è questo, il tuo sguardo, l’attesa -
e non ho parole, ora
che penso di essere giusto
che son sicuro di ciò che faccio
che ho con me legge e ragione
che sono amico di trono ed altare
che ho regole, logica, mondo
“Tu l’hai detto”
- e non ho temuto la tua attesa -
perdono, Signore,
nella tua ansia del mio dolore
vinto vincente,
ai piedi della tua croce
all’incontro coi tuoi chiodi
vorace delle tue ferite
(vittoria del tuo Perdono)
(pienezza del tuo Trionfo)
perché adesso, mio Signore,
adesso
mi aspetti, e
mi prendi, tu
appassionato amante,
Santo, così
ingiusto d’amore.
ciao
r
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