Oboe Sommerso
incontri imprevisti con riccardo paparella - pittura e scultura
Succede che t’incontri con qualcuno che conosci: un vicino di casa, un ex compagno di scuola o come nel mio caso miocaso il padre di un conmpagno di scuola di mio figlio. Poi parlando del più e del meno scopri che dipinge e poi ancora che scrive poesie. Gli dico: fammi vedere qualcosa, ed eccoci qua che nasce una corrispondenza e alcune mie note che trovo sia giusto renderle pubbliche, approfittando di “Oboesommerso:
"Di tutti i tuoi quadri i "Bufaloni" mi hanno veramente colpito. Un quadro che sprigiona una forza trinseca, devastante. Pur nella loro immobilità i bisonti plasmati da tonalità di colore cupo, comunicano con vigore la sofferenza, l’angoscia della loro condizione "animale" (non so perché mi rimandano in qualche modo al famoso "urlo" di Munch). La loro imponenza d’assieme viene scheggiata dall’anonimità del paesaggio. Paesaggio ventoso ed instabile con tutto quel materiale volante sopra le teste dei bufali. quel materiale che potrebbe essere benissimo dei pezzettini di mondo che vagano senza meta. Questo è quello che mi comunica questo bel quadro e quello e quello della "casa barcone", accomunati dalle tonalità dei colori usati e appunto dal “ventoso” e instabile paesaggio. Trovo nella tua pittura, oltre all’indiscutibile proprietà tecnica (che desumo solamente…) una prerogativa: l’urgenza di esternare il disagio. Il coraggio di esprimere il colore interiore, tutte le vibrazioni che provengono dall’inconscio, nella piena autenticità del proprio essere. … Sulle poesie devo dirti che sono state una piacevole sorpresa, anche qui l’inconscio prende luce. "I due infiniti" ed "esplodere", ne sono la testimonianza. Una scrittura che definirei in grande linee Ungarettiana per la capacità di sintesi e la brevità del verso. Si vede che lavori sullo scarto. Secondo il mio modestissimo parere i mezzi ci sono. Quello che mi incoraggia maggiormente è la sensibilità che viene fuori e come la controlli. Certo, la scrittura va praticata e tu forse sei un po’ pigretto.. .
Due Infiniti
Un infinito è in noi
oltre la mente, invisibile
all’essere che scruta
nei meandri oscuri
del recinto mentale
L’ altro è fuori
è oltre il corpo
in ciò che guardi
anch’esso sospeso
e insoluto
Allora fuggi l’ignoto
nei tuoi ripari,
oppure affidi
ad altra immensità
credi che solo Dio attenua.
Esplosioni
Inesorabili frastorni
di vie occluse
turbano colori
infranti di crisalide
e così cablati
cercano riparo,
in amori
da condividere
e in amici
con cui godere
dall’alto del monte.
Riccardo Paparella nato a Formia il 30 Agosto 1959, figlio d’arte risiede ed opera a Latina ha studiato presso il liceo Artistico di Latina, l’Accademia di Belle Arti di Frosinone ed è stato insegnante di Ed. Artistica..La sua arte trova radici nella conoscenza della natura e nella necessità di sintesi che porta in pittura alla rottura dell’immagine, con a volte il travalicodei margini . Inizia l’esposizioni figurative nei primi anni ‘80 realizzando numerose personali e collettive tra le quali: la rassegna d’arte svoltasi al Festival dei due Mondi a Spoleto nel 1996, mostre del “Porticato Gaetano” a partire dal 1999, dal 2003 esponendo in alcune manifestazioni culturali del Consorzio di Bonifica dell’ Agro Pontino, il Decennale del Circolo degli Artisti alla Pinacoteca Com. di Latina nel 2005.Ha partecipato a vari concorsi nazionali di pittura e poesia, alcune liriche sono state pubblicate su riviste, quotidiani regionali e locali All’attivo saggi critici di C. Nagliatti, R Silvestri, L. Marafini, A. Piattella, P. Incardona, B. Creo, S.Vona. Iioltre le sue opere figurano su libri, cataloghi d’arte nazionali e collezioni pubbliche e private
incontri imprevisti con riccardo paparella - pittura e scultura
Succede che t’incontri con qualcuno che conosci: un vicino di casa, un ex compagno di scuola o come nel mio caso miocaso il padre di un conmpagno di scuola di mio figlio. Poi parlando del più e del meno scopri che dipinge e poi ancora che scrive poesie. Gli dico: fammi vedere qualcosa, ed eccoci qua che nasce una corrispondenza e alcune mie note che trovo sia giusto renderle pubbliche, approfittando di “Oboesommerso:
"Di tutti i tuoi quadri i "Bufaloni" mi hanno veramente colpito. Un quadro che sprigiona una forza trinseca, devastante. Pur nella loro immobilità i bisonti plasmati da tonalità di colore cupo, comunicano con vigore la sofferenza, l’angoscia della loro condizione "animale" (non so perché mi rimandano in qualche modo al famoso "urlo" di Munch). La loro imponenza d’assieme viene scheggiata dall’anonimità del paesaggio. Paesaggio ventoso ed instabile con tutto quel materiale volante sopra le teste dei bufali. quel materiale che potrebbe essere benissimo dei pezzettini di mondo che vagano senza meta. Questo è quello che mi comunica questo bel quadro e quello e quello della "casa barcone", accomunati dalle tonalità dei colori usati e appunto dal “ventoso” e instabile paesaggio. Trovo nella tua pittura, oltre all’indiscutibile proprietà tecnica (che desumo solamente…) una prerogativa: l’urgenza di esternare il disagio. Il coraggio di esprimere il colore interiore, tutte le vibrazioni che provengono dall’inconscio, nella piena autenticità del proprio essere. … Sulle poesie devo dirti che sono state una piacevole sorpresa, anche qui l’inconscio prende luce. "I due infiniti" ed "esplodere", ne sono la testimonianza. Una scrittura che definirei in grande linee Ungarettiana per la capacità di sintesi e la brevità del verso. Si vede che lavori sullo scarto. Secondo il mio modestissimo parere i mezzi ci sono. Quello che mi incoraggia maggiormente è la sensibilità che viene fuori e come la controlli. Certo, la scrittura va praticata e tu forse sei un po’ pigretto.. .
Due Infiniti
Un infinito è in noi
oltre la mente, invisibile
all’essere che scruta
nei meandri oscuri
del recinto mentale
L’ altro è fuori
è oltre il corpo
in ciò che guardi
anch’esso sospeso
e insoluto
Allora fuggi l’ignoto
nei tuoi ripari,
oppure affidi
ad altra immensità
credi che solo Dio attenua.
Esplosioni
Inesorabili frastorni
di vie occluse
turbano colori
infranti di crisalide
e così cablati
cercano riparo,
in amori
da condividere
e in amici
con cui godere
dall’alto del monte.
Riccardo Paparella nato a Formia il 30 Agosto 1959, figlio d’arte risiede ed opera a Latina ha studiato presso il liceo Artistico di Latina, l’Accademia di Belle Arti di Frosinone ed è stato insegnante di Ed. Artistica..La sua arte trova radici nella conoscenza della natura e nella necessità di sintesi che porta in pittura alla rottura dell’immagine, con a volte il travalicodei margini . Inizia l’esposizioni figurative nei primi anni ‘80 realizzando numerose personali e collettive tra le quali: la rassegna d’arte svoltasi al Festival dei due Mondi a Spoleto nel 1996, mostre del “Porticato Gaetano” a partire dal 1999, dal 2003 esponendo in alcune manifestazioni culturali del Consorzio di Bonifica dell’ Agro Pontino, il Decennale del Circolo degli Artisti alla Pinacoteca Com. di Latina nel 2005.Ha partecipato a vari concorsi nazionali di pittura e poesia, alcune liriche sono state pubblicate su riviste, quotidiani regionali e locali All’attivo saggi critici di C. Nagliatti, R Silvestri, L. Marafini, A. Piattella, P. Incardona, B. Creo, S.Vona. Iioltre le sue opere figurano su libri, cataloghi d’arte nazionali e collezioni pubbliche e private
Aucun commentaire:
Enregistrer un commentaire