«Protestare in poesia non vuol semplicemente dire parlare della Realtà, vuol dire provare a sottrarsi ad un rapporto con questa di tipo passivo e massificante, e vuol dire anzi abiurare all’idea dell’innocenza del rapporto soggetto-mondo, rinunciare alla fede nella possibilità di un collegamento schietto e non mediato col reale, rinunciare a qualsiasi rivolo impressionista, e forzare ogni forma (psicologica, estetica, politica, morale) contro sé stessa, fino al punto da costringerla a rivelare (per eccessiva ironia o per eccessiva violenza) la propria arbitrarietà, fino a far vedere al lettore la possibilità di un’Alternativa. È la paralisi conoscitiva (e di conseguenza la paralisi attuativa) che viene smascherata quando il soggetto diviene pronto a riconoscersi quale mero ricettore del «dato di fatto», quando il poeta scopre che la propria operazione di selezione e valutazione altro non era che una frode auto-perpetrantesi ai suoi danni, quando l’uomo (o il cittadino)riconosce che quello che aveva creduto essere punto di vista privilegiato da cui guardare il mondo altro non era che il luogo dove il mondo osservava lui, immobile, assolutamente incapace a trascendere (senza che questo termine abbia alcuna connotazionemetafisica), con un atto critico, le strutture organizzate del mondo stesso.» (dalla Introduzione di Mimmo Cangiano)
Poeti antologizzati
Luca Ariano Marco Bini Dome Bulfaro Natàlia CastaldiEnrico Cerquiglini Carmine De Falco Salvatore Della CapaChiara De Luca Fabio DonalisioMatteo FantuzziFabio FranzinMarco GiovenaleLorenzo Mari Faraòn MeteosèsSimone MolinaroliFabio OrecchiniLuca Paci Massimo Palme Rossella RenziEleonora Pinzuti Alessandro Seri Tito TrugliaDale Zaccaria
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