lundi 26 mai 2008

CON…VERSANDO ( il Mercoledì Letterario)

CON…VERSANDO ( il Mercoledì Letterario)prossima tappa mercoledì 28 Maggio ore 20,30con il poeta Cosimo Caputo, Ristorante e pizzeria Le Querce,via SarroMontemiletto-Av


La Kermesse culturale “Con…Versando”(il mercoledì letterario a Montemiletto) organizzato presso i wine-bar del paese prosegue con tanto successo. L’itinerario di grande spessore culturale,ospita un poeta campano al mese ,con l’intento di divulgare il verso, e soprattutto di far conoscere gli autori che operano nelle nostre terre. L’iniziativa è organizzata dalla Consulta delle Pari Opportunità, nell’ambito delle iniziative culturali che il Comune di Montemiletto, guidato da Eugenio Abate, ha promosso per tutto il 2008. Gli incontri di “Con..Versando” accompagnano l’ospite in un magico momento di confronto con il pubblico, tra poesia, teatro, musica, vino e ottimo cibo. L’appuntamento fissato per mercoledì 28 Maggio alle ore 20,30 presso il Ristorante Pizzeria Le Querce, sito in via Sarro, prevade la presenza del poeta Cosimo Caputo, di San Giorgio del Sannio (BN). Caputo si interessa di poesia,di critica letteraria di storia di filosofia di teatro e politica. Collabora con quotidiani della Campania e con varie riviste nazionali a carattere socio-culturale. Ha pubblicato nove testi di poesia e di prossima pubblicazione “Derive”(Edizioni Rivista Storica del Sannio) ,collana diretta da Rino Mele.I versi di Caputo saranno introdotti dalla dott.ssa Michela Marano e dalla poetessa Monia Gaeta, declamati dagli attore Enzo Marangelo e Piera de Piano dello studio Teatro Hypokrites di Solofra, nell’atmosfera suggestiva delle note d’arpa di Verdiana Leone e con la presenza di autorevoli ospiti che accompagnano il Con..Versando come: il critico Alessandro D Napoli e il giudice Iannarone. L’iniziativa ben riuscita, ha il pregevole intento di divulgare la poesia campana ,ma anche di creare uno speciale connubio tra più arti nell’ambito della promozione enogastronomia e turistica dell’irpinia.Infatti, per mercoledì 28 maggio è prevista anche la presenza del noto pittore irpino Giovanni Spinello.La sperimentazione prosegue di volta in volta,e l’auspicio da parte del sindaco Eugenio Abate e dei curatori della rassegna,il presidente delle Pari Opportunità Lucrezia Di Benedetto e dalla poetessa Antonietta Gnerre è di una maggiore attenzione verso tutte le forme di arte.Con..Versando, attraverso la poesia per unire conoscenze,esperienze,nuovi orizzonti,superamento dei pregiudizi.Con..Versando per recuperare quella dignità del confronto che rende ogni uomo libero.

vendredi 16 mai 2008

Le Monde des Livres

Chers amis libraires,Notre partenaire Le Monde des Livres a sélectionné ce vendredi 16 mai un choix de Gaëlle Farre de la librairie La Dérive à Grenoble (Isère).Nous serons très heureux de mettre en ligne vos propres choix : merci de vous connecter à www.lechoixdeslibraires.com et de vous laisser guider dès la page d'accueil.France Info est également partenaire de notre site. Dimanche, François Busnel recevra Dominique Cara, de la librairie La Hune (Paris 6), Matthieu de Montchalin, de la librairie L'Armitière à Rouen (Seine-Maritime) et Hervé Floury, de la librairie Floury Frères à Toulouse (Haute-Garonne). La chronique A livre ouvert est diffusée le dimanche soir sur France Info, à 18h53, 20h53, et 22h53. Vous pouvez la réécouter sur le site de France Info, et sur Lechoixdeslibraires.comChaque mois dans Livres Hebdo (pages Rendez-vous), un communiqué annonce les noms des écrivains, traducteurs ou éditeurs, qui s'adressent sur notre site aux libraires de France. Cette semaine les éditions Zulma, Robert Laffont, NIL, Actes-Sud, Belfond ont été mises en avant par les libraires de France.Merci à tous de votre fidélité, et de vos encouragements.CordialementJean Morzadec (06 14 67 45 13)Lechoixdeslibraires.com75 rue de Lourmel75015 Paris

E se fossero i libri a mettere le ali?

E se fossero i libri a mettere le ali?C'è una poesia che ami particolarmente o un libro che più di ognialtro ti sta a cuore? Hai scritto qualcosa che ritieni interessante?Vieni a condividerlo!Il gruppo di lettura lo Scaffale Capovolto, con il patrocinio dellaCommissione Cultura della Circoscrizione 3, organizza due serate diLibere Letture alle ore 21 presso Spazio Arte, via Maestri del Lavoro,Sesto S. G. – M1 Sesto Rondò15 maggio5 giugnoLa partecipazione è aperta a tutti. Non ci sono obblighi di letturaper chi interviene, né di parola. Sono ben accetti anche i puriascoltatori. Le proposte sono libere. È possibile leggere testi diogni genere e lingua.Per ragioni organizzative e per garantire a tutti coloro che lodesiderano di poter intervenire segnala il tuo intervento scrivendo a:loscaffalecapovolto@hotmail.ito chiamando il numero 339 360 4295http://www.ilfondacodellapoesia.it/loscaffalecapovolto/default.htm

jeudi 15 mai 2008

LUIGI SPERDUTI

Nasce il 24 giugno 1978 a Frosinone.
Introverso, creativo, per due anni frequenta i college di Sherborne e Southampton In Inghilterra. Da lì nasce la sua passione per la cultura anglosassone e tutto ciò che la riguarda.
Iscritto alla facoltà di legge di Roma, abbandona gli studi in quanto non consoni alla sua personalità. Sono gli anni delle grandi bevute, della sperimentazione delle droghe, ma soprattutto di un viaggio all’interno di sé stesso, della sua anima. Attratto dal caos esistenziale, denigra la società, la sua struttura, gli elementi che la compongono. I viaggi sono all’ordine del giorno, il bisogno di evadere devastante. Disadattato perenne inizia a scrivere all’età di 17 anni, i componimenti sono brevi, saltuari, rappresentano quasi una “cura” alla monotonia della vita che lo circonda.
Alla ricerca continua dell’essenza umana, viaggia quasi per l’intera Europa, ma viene a mancare quel senso di completezza che trova solo anni dopo chiudendosi per giorni in una stanza con una underwood.
Frequenti le letture di Rimbaud, Baudelaire, Allen Ginsberg,W.Burroughs,Kerouac , John Fante, Jim Carroll, Charles Bukowski, ne condivide lo stile di vita-
Sono gli anni della pittura.
Nel 2005 i suoi componimenti poetici avevano quasi preso forma, erano catalogati, venivano letti ma soprattutto era inclusi in un raccoglitore che recava il titolo dell’opera.
Prendendo coscienza della situazione editoriale odierna, decide di partecipare al concorso letterario “Ducas” bandito dalla rivista Underground Press.
Vede la luce così nell’aprile del 2007 “décadence:immagini introverse”, ritratto di un’era decadente e ibrida.
Lavora attualmente ad un romanzo.
Crede nella letteratura d’avanguardia. Ha pubblicato anche all’estero con riviste letterarie inglesi e americane, tra cui Straight from the fridge,Beat the Dust, Zygote in my coffee, facenti parte della Offbeat Generation.
Ha pubblicato in un’antologia della Giulio Perrone editore, Fili di parole e l’ultima edizione di Décadence – immagini introverse (Violenze sessuali & ubriachezza molesta) verrà ristampata in maggio 2008 dalla casa editrice Tespi (www.tespi.it).


Contatti:

l.sperduti@yahoo.co.uk

www.myspace.com/chinaski78

http://www.talentdatabase.com/channels/20-Writing/profiles/1102702-luigi-sperduti?pf%5Bchannel_id%5D=20

http://decadence-poems.blogspot.com/

Enrico Pietrangeli

La poetica di Enrico Pietrangeli è costruita su un’idea antica ed
epica di eroismo dove l’autenticità è fissata dalla sequenzialità degli
eventi scaturiti dalla macrostoria. Il percorso a ritroso è scandito
da fatti bellici, dalle grandi guerre all’11 settembre, ma è anche
un tributo a maestri di poesia del passato, da Baudelaire a Rumi
fino ad Ungaretti al quale è dedicata, oltre che una poesia, la chiusa
della silloge: “M’illumino di provvisorio”.
Ad Istanbul, tra pubbliche intimità rivela, già nel sottile calembour
del titolo, la disinvolta ‘pruderie’ che cerca sinergie tra ciò che eticamente
inibisce lo sguardo di sé e ciò che umanamente spinge
un ‘io’ svestito e indifeso a guardare il mondo al di là di se stesso
e a creare equilibri, a volte persino sinistri o indecenti, con i potenti
fermenti della realtà: “permango nel terrore che altri/
possano guardarmi dentro:/nudo, impaurito, bambino./Sono
un sassolino sul selciato,/scalciato, altrove abbandonato”.
Il Perelà contemporaneo è ancora un cantore solitario e onanistico,
“E canto un disagio/martire di esitazioni”. È l’allegoria
spietata di un Cristo-giullare che vaglia possibili codici di comunicazione
per interagire anziché scompaginare un mondo di regole
ostiche e impenetrabili: “Cerco, di fondo, comunicazione”. È
l’uomo di fumo che lascia tracce di cenere dietro di sé, potente
quanto inefficace nella sua disincantata denuncia. Spiragli di un
funambolico Palazzeschi dunque, ma anche una prosodia ermetica
che scarnifica le immagini e cesella la lingua inventando concatenazioni
strutturali ad effetto e mélange musicali lontanissimi da
speculazioni accademiche.
Avanguardie e neoavanguardie garantiscono un persistente retaggio,
ma l’organicità delle diverse combinazioni poetiche, che
non escludono neppure tracce di ‘scapigliatura’, riesce a costruire
un proprio linguaggio di cui, forse, la componente più viscerale è
rappresentata da una sorta di modernismo dionisiaco e spirituale
da cui emergono risvolti apollinei. L’autore sembrerebbe infatti
recuperare sia il simbolismo francese che una versificazione libera
che non rinnega affatto la rima. Nella poesia Non è l’amore, ad esempio,
utilizza per lo più il tradizionale endecasillabo sebbene
intervallato dal refrain del titolo: “Non è l’amore che non trovo/è
la paura dei sentimenti/tra impalpabili, ordinari orrori./Non è
l’amore che non trovo”. Feticismo e voyeurismo sconsacrati con
ironia adolescenziale e sprezzante, sono la stessa cifra di un conflittuale
approccio con la modernità-presente. In questo senso è
forse possibile parlare di ‘modernismo apollineo’, interpretandolo
come tentativo di cogliere bellezza e serenità in cui non è assente
la compenetrazione religiosa.
Il viaggio, sviluppato dentro la città esotica, erotica e comunque
esoterica, è anch’esso un tentativo di elevazione dello spirito
e assume il rigore della necessità. Gli interstizi dei luoghi sono
spiati e dall’osservazione si può ipotizzare una sintesi che, in
qualche modo, spieghi la storia nella sua miracolosa connivenza
di contraddizioni e simmetrie. Una dimensione spazio-temporale
danzante, permette all’autore di gettare ponti tra ciò che è stato
vissuto e l’ignoto, di interrogarsi sulla propria condizione di bilico
tra le epifanie del passato e l’assurdità del presente. Santa Sofia diviene
potenziale crocevia per una lettura della storia che, partendo
da “amorfi ruderi bizantini”, intreccia alle origini la cultura islamica
a quella cristiana e ne esalta le singole peculiarità.
Vitale e logorata, l’accettazione dell’inspiegabile, inteso come
fenomenologia ineludibile cui è sottoposta la condizione umana,
attraversa tutta la raccolta come elemento biologico e meccanicistico
ancor prima che emotivo. Accettare non equivale a comprendere
ma spinge, quasi di diritto, a intraprendere un cammino
epistemologico garantito dalla molteplicità degli stadi dell’essere e
dalle imprevedibili manifestazioni del reale.


Presto a Radio Alma
Ringraziamo Edizione il Foglio per averci fatto scoprire questa perla
L'equipe di Brussellando
http://radioalma.blogspot.com

Federico Federici - presto in Radio




Federico Federici (Savona, 1974), laurea in Fisica nel 2000. Dal 2000 al 2004 svolge attività di ricerca presso la sezione INFM del Dipartimento di Fisica dell’Università di Genova, nell’ambito della Fisica dei biosistemi, occupandosi principalmente di microscopia confocale e microscopia con eccitazione a due fotoni. Dal 2004 sospende l’attività scientifica per dedicarsi alla Letteratura e alle Arti Visive. Ha pubblicato, di poesia (a nome Antonio Diavoli), Ardesia (ShortEdit, Savona, 1996), Versi Clandestini (Studio64, Genova, 2004), Quattro Quarti (Il Foglio, Piombino, 2005), N documenti in cifra (Cantarena, Genova, 2006), Chiuderanno gli occhi (con Ilaria Seclì) (Cantarena, Genova, 2007); una selezione di testi da Profilo minore, con una introduzione di Luigi Metropoli nell’antologia Leggere variazioni di rotta (Le Voci della Luna, Sasso Marconi, 2008); di critica, Traduzione e talento individuale in Il simile più uno di M. Sannelli (Menilmontant, 2005), La nuovissima poesia russa (PaginaZero n. 8, 2005), Santa Cecilia e l’angelo: una lettera a Massimo Sannelli (Cantarena n. 30, 2006), Una poesia senza eroe? Nika Georgievna Turbina (PaginaZero n. 9, 2006), Il corpo asciutto (nota alla poesia di Anila Resuli); di prosa l’e-book Per innata difesa. Variazioni sul tema dell’umore (con M. Sannelli) (Menilmontant, 2005), Lettera scritta tra le righe di un libro (in Poesie il cui tema è una rovina di Stella Iasiello e Roberto Di Pietro, Kult Virtual Press, 2006).Suoi testi sono usciti su rivista «Atelier», «Cantarena», «Private», «Kritya», «Lo Specchio» de La Stampa e su internet su siti quali «Liberinversi», «La poesia e lo spirito», «Erodiade», «La costruzione del verso», «Oboe sommerso». La raccolta Versi Clandestini è stata segnalata nel corso della trasmissione Fahrenheit (Radio 3) nell’ambito del bookcrossing.Ha curato una traduzione originale dei testi della poetessa russa Nika Turbina uscita su e-book (omaggio a Nika Turbina) (Menilmontant, 2006).Suoi testi sono stati tradotti in inglese, francese, spagnolo, tedesco, russo, hindi e arabo.Ha tradotto in inglese alcuni estratti dal poemetto lì vidi: nero, patio, riso di Gian Paolo Guerini e, per le Edizioni Cantarena una raccolta di testi della poetessa indiana Rati Saxena. Sta curando la prima edizione italiana delle poesie di Renáta Vargová. Collabora con Aušra Vaitkut; nell’ambito dei progetti Micrometraggi e Teatro di Voci. Con l’opera Requiem auf einer Stele ha partecipato all’Indian Poetry Festival in Kerala (2007).Ha preso parte a Festival e letture in Italia, Germania e Polonia.
Hanno scritto su di lui: Livia Bidoli, Giuseppe Conte, Jennifer Compton, Maurizio Cucchi, Juliane Diedric, Gian Franco Fabbri, Paolo Fichera, Stefano Guglielmin, Francesco Marotta, Luigi Metropoli, Fabio Orrico, Massimo Sannelli, Marco Saya, Ilaria Seclì, Sara Veltroni.
Di prossima pubblicazione L’opera racchiusa, con una nota di Giancarlo Rossi, (La Camera Verde, Roma, Autunno 2008); la traduzione di One window eight bars di Rati Saxena, (Cantarena, Genova, Primavera 2008).

mardi 13 mai 2008

Caterina Camporesi presto a BRUSSELLANDO nella tela sonora

recensione di Nicola Vacca pubblicata in nicolavacca.splinder.comLa poesia è necessaria per capire il divenire. Lo sa benissimo Caterina Camporesi, che nel suo ultimo Solchi e nodi (Fara editore, pagine 93, 10 euro) si cimenta con la realtà di un’esperienza esistenziale che nella parola sa essere misura di tutte le cose.L’ultima poesia della Camporesi è un modo intrigante del guardarsi dentro: «luoghi e tempi nutrono / aprono varchi al nostro divenire». Con queste parole la poetessa avverte il lettore che si accinge a cimentarsi con i suoi versi.Una sorta di premessa etica con la quale la Camporesi entra nel dedalo problematico dell’universo e dei solchi e nodi di quel tempo reale, nel quale scorrono le nostre vite.Va nella profondità degli attimi la cifra esistenziale della poetessa, che presta la sua voce alle ferite che il male traccia nella vita di tutti i giorni e di cui noi siamo le vittime di un mistero che si infittisce con la nostra presenza forse non sempre giustificata nel caos che ci circonda.«Troppo breve la vita / per riempirla / si colma svuotandola». Questi versi catturano il pensiero che si ripete in ogni gesto umano. Caterina Camporesi gioca con la vita e con i suoi colpi mortali per sentirsi viva. Non è sempre facile fare tesoro degli attimi che ci sono stati donati: «muore l’orizzonte / sul molo dei millenni / rotolano idee in ogni dove / accerchiano indizi e insidie / opaco il mistero continua / ad imperare».Bisogna toccare gli abissi dei solchi della vita che ferisce e sciogliere i nodi del tempo. Soltanto così si avrà il coraggio affrontare il malfermo inverno della nostra condizione umana.La poesia di Caterina Camporesi è l’inventario delle ferite sanguinanti dell’anima e del cuore. Ma soprattutto è un canto esistenziale che predilige il pensiero che si disperde nello stupore dei sensi. Forte di questa convinzione la Camporesi arriverà a scrivere che «ad ogni istante sulla scena del mondo / risuona il colpo di grazia».Nella dimora della parola la poesia concede alla vita un’altra possibilità.
È onesta la poesia che arrischia le strade del cuore. Sono davvero rari i poeti che hanno il coraggio disinteressato di affrontare le ferite insanabili del male di vivere con le parole incendiarie della passione.Nicoletta Verzicco con il suo Sangue dei papaveri (Fara editore, pagine 66, 10 euro) scrive versi di puro amore e appicca incendi di passione con una trasparenza scomoda e irriverente, che mette nell’angolo l’ipocrisia delle convenzioni ambigue, disarma le paure del nostro tempo e del pensiero debole che lo caratterizza.Nicoletta è una poetessa-guerriero che imbraccia le armi della passione e del sentimento, per affermare l’importanza controcorrente del sentire in un’epoca nella quale tutto quello che è romantico viene considerato disdicevole.La Verzicco è nuda davanti al disordine dl reale: «Acerrimo nemico / sfodera la tua / spada affilata / brandirò parole / caustiche / per affrontarti / sarà un duello / ad armi pari».Dall’osservatorio sentimentale della sua nudità, la poetessa attraversa l’oscurità fredda del mondo che facilmente rinuncia alle passioni per precipitare nell’abisso di un nichilismo dal quale l’uomo difficilmente tornerà.Nicoletta Verzicco percorre pericolosamente il campo minato dell’esistenza. La poetessa lascia che il suo cuore sprigioni tutta la forza magnetica delle passioni. Nella sua poesia difende con le unghie la scelta interiore del sentire e la grazia del suo pensiero inatteso, che sconvolge e scuote i sensi intorpiditi dalla ragione.