mardi 15 septembre 2009

Su Mala kruna di Franca Mancinelli


Manni Editori, collana «Pretesti», 2007
Mala kruna significa coroncina e questo libro di Franca Mancinelli può essere considerato un rosario esistenziale in versi: ogni grano/poesia è ben tornito per scorrere con apparente facilità sotto gli occhi del lettore, ma è un grano al tempo stesso pesante, a tratti quasi ermetico, comunque un nodo su cui riflettere, in cui magari immedesimarsi.La parole sono scelte con cura, le immagini restano:«all'orizzonte un mare diverso / fermava il sangue sotto le unghie» (p. 7)«la punto di matita, ben scolpita / può penetrare nelle stanze accese» (p. 12)«Restano i suoi occhi lontano, / oltre la linea mobile del grano» (p. 15)«Tutte cose che non nascono da me, / tempo conficcato come un seme rotto» (p. 23)«prima che parole siano cera calda / sono le mani a chiamarsi» (p. 24)«(…) segui / pescatori di vongole chinarsi / a rimboccare il sole» (p. 29)«è una ferita accorgersi che siamo / due dita di una stessa mano» (p. 36)«quando mi dormi in mente / la stanza ha il tuo profilo» (p. 40)«leggo stesa, il libro sul torace / è il mio terzo polmone / che s'apre e si richiude» (p. 50)«Di tutte le stanze resta / l'incavo intonacato dello stomaco» (p. 56)Solo alcuni fra i molti versi citabili, e credo si possa apprezzare la lampeggiante e intelligente forza emotiva di questa raccolta che ha in esergo (non ha caso) due versi di Dante in cui il Poeta dice che nessun affetto e legame familiare poterono trattenere Ulisse dall'intraprendere l'ultima sua fatale navigazione. È questo il destino del poeta?Affrontare come spinti da un demone indomabile i confini del dicibile? Sfidare le profondità del silenzio? Indagare l'assurdo?Franca in un distico ci dice: «ho la forma dell'acqua e un suono / come ogni animale un verso» (p. 51). In un altro afferma: «qua dove ogni parola è ramo rotto / albero di musica in riva al mare» (p. 35)… Non so sono riposte, tutta la coroncina è costellata di momenti ossimorici come la vita, con le sue tragedie e le sue esultazioni.Le quattro sezioni del libro indicano forse i punti cardinali del cammino di Franca (e di ciascun lettore che vorrà farlo suo): l'ultima, “Un rudere la casa ”, contiene alcune poesie dedicate di grande intensità (in particolare quelle ad Andrea Ponso e Danni Antonello), ma molto intensa è tutta la sezione, ecco ad esempio l'incipit della poesia a p. 60: «più neanche chiedo un laccio o un gancio / a te che mi svapori come un segno / d'alito sul vetro. Sorridi o è il flauto / suonato con i bordi del bicchiere?»Un'opera prima di grande tenuta, che rivela una voce giovane e matura al tempo stesso, in definitiva un libro che è un piacere rileggere, riassaporare, riscoprire.

Alessandro Ramberti

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